Non farti fregare, del lavoro perfetto, è incantatore! Ti illude di essere sufficiente a dare qualità al "piatto" del rinnovo o della ristrutturazione, ma la perfezione d'opera non è la finalità; ti accorgi, a lavori finiti che è come il sale, da sapidità alla portata, ma va dosato col "senso del giusto"; è un ingrediente necessario ma non sufficiente a comporre l'armonia del gusto, da solo non potrà mai essere la portata principale; se guardi solo la qualità materica del lavoro, ti concentri su ogni minimo dettaglio eseguito e a fine dell'opera, guardi il tuo lavoro "perfetto" e ti trovi con un pugno di sale in mano, affamato e assetato più di prima! L'efficienza e la qualità del lavoro non bastano, gli ingredienti insostituibili sono le emozioni, il percorso, l'impegno e la passione con cui costruire un manufatto. Come un quadro non vale per la tecnica pittorica con cui è dipinto ma per l'emozione che trasferisce dal pittore all'osservatore, anche nell'architettura quello che conta su tutto è l'ambiente e l'empatia tra chi lo progetta e chi lo abita. La qualità deve essere come in cucina il sale, quanto basta per lasciare integra l'emozione del tutto, non deve disturbare l'insieme, un brutto lavoro è sia quello la cui realizzazione tecnica, errata, disturba l'integrità di percezione dell'ambiente, sia quello la cui perfezione rende l'ambiente asettico e "plastificato".
-" Quell'angolo della casa in penombra, raccolto nel cerchio di luce calda, irradiata dal copri lume vintage comprato dal rigattiere di via Condotti, la poltrona di design, appena arrivata, con accanto il tavolino, in tinta con la parete, con sopra il mio libro e un bicchiere ancora mezzo pieno è la parte di casa che mi piace di più" - è un bel progetto pensi, -" l'acqua bolle sul nuovo piano a induzione, la tovaglietta americana, in abaca intrecciata, apparecchia il bancone per quattro, la "mise en place" ricercata con cura, col colore dell'anta della cucina nuova, attende la carbonara preparata come la faceva nonna; i lavori sono stati veloci, non mi sono neanche accorta del trambusto, Barbara invece è ancora esaurita dalla sua ristrutturazione, mi ricordo fece riverniciare la parete 4 volte per quella sfumatura che tanto la disturbava, ora entri in casa sua e devi girare intorno al divano per andare in cucina, la parete è perfettamente verniciata ma tanto lei a casa non c'è mai, dice che non vede l'ora di trasferirsi di nuovo; io invece, sono soddisfatta, ho studiato col mio architetto il progetto con cura, è stato capace di leggere il modo con cui volevo vivere la casa e mi ha trovato per tutto lo spazio che serviva, hanno citofonato, Paolo sta sul divano con le cuffie bluetooth a vedere "Il trono di spade" non ha sentito, sono Leonardo e Chiara, hanno portato di sicuro un buon vino per cena, avviso Paolo che sono arrivati; vado io ad aprire.
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